Videoinsight® Magazine 2016|6
Progetto Videoinsight® School
Educazione nell’Accezione di Intuizione, Cura, Nutrimento
Il Progetto Videoinsight® School, a cura di Tita Giunta e Lucia Centurelli con la supervisione di Rebecca Russo, Presidente della Fondazione Arte e Scienza Videoinsight®, ha portato per la prima volta la videoarte contemporanea nella Scuola Primaria: video art e performance sono stati le basi per un innovativo percorso educativo e didattico. Videoinsight® Magazine presenta oggi la prima esperienza, strettamente legata al video “Lux Mater” di Beatriz Millar.
Spesso l’apprendimento compare all’improvviso, accompagnato, nel soggetto, dalla piacevole, a volte estatica, sensazione di avere finalmente raggiunto una comprensione autentica. Un’acquisizione di questo genere può essere assunta interiormente come una vera e propria modalità e contribuire, di conseguenza, a trasferire la nostra coscienza sempre verso situazioni nuove. Un tale felice processo fonda, così, una sorta di intuizione globale: struttura fondante, alla base della nostra evoluzione.
Le tracce della memoria, infatti, non sono elementi isolati, ma agglomerati organizzati. Costituiscono figure intere in continua fabbricazione, in perenne ampliamento: cantieri. La comprensione del cambiamento e della novità non consiste nell’aggiungere segni al nostro bagaglio conoscitivo, ma nel trasformare una forma in un’altra. Ecco l’originaria mutazione proficua, che può scaturire da un’esperienza o verificarsi a seguito di una riflessione col passare del tempo. Nel caso della fruizione artistica, ambito privilegiato del Metodo Videoinsight® di Rebecca Russo, queste due ultime casistiche combaciano.
La radice etimologica del concetto di educazione raccoglie e amalgama sensibilmente le versioni latine di e-ducere (il cui significato è “far uscire”, “dare alla luce”, “condurre all’esterno”) e di edere (nutrirsi). Paradigma dell’educazione è la cura intesa come aiuto, guida, orientamento, progettazione, sostegno.
Non a caso, il primo video di riferimento per Il Progetto Videoinsight® School, condotto da Tita Giunta e Lucia Centurelli, entrambe Curatrici Videoinsight®, è stato “Lux Mater” di Beatriz Millar. In questo video, documentazione di una performance, l’artista impasta farina e ingredienti, inforna e sforna delle focacce. Riflettendo sul gesto creativo e sulla ritualità, Beatriz Millar ritrova nella preparazione del pane, e nell’offerta in dono dell’alimento, il potere femminile della creazione. Si interroga, attraverso questo semplice e atavico gesto, sui ruoli mutati, persi o acquisiti, nelle società contemporanee.
Il Progetto Videoinsight® School ha previsto la proposta dell’esperienza Videoinsight® agli allievi delle classi elementari definita sulla base dei bisogni psicologici ed educativi individuali e di classe. Dopo un’attenta valutazione delle esigenze specifiche di ogni gruppo, realizzata attraverso l’incontro preliminare con i docenti di riferimento, ai giovani studenti è stata proposta la visione di immagini di Arte Contemporanea ad Alto Impatto Videoinsight®. Le narrazioni spontanee e le interpretazioni individuali e collettive scaturite da un primo approccio all’arte contemporanea sono state valutate dalle esperte Videoinsight® e, in seguito, rielaborate concettualmente e creativamente dai bambini attraverso l’espressione corporea svolta mediante la teatroterapia.
Nel caso del lavoro sul video di Beatriz Millar – prima delle tre esperienze del Videoinsight® School Project – per il setting di confronto creativo predisposto da Tita Giunta, i bambini sono stati accolti in uno spazio, davanti ad un cerchio di piatti – ognuno contenente un panetto di creta. Al centro, una corda creava una forma circolare, con tre grossi nodi. La creta è simbolo di creazione, madre terra. Prima di essere utilizzata, e’ stata suddivisa in tanti piccoli pezzi. Con cura e dedizione, gli studenti l’hanno amalgamata con le mani ben oliate. E’ stato loro proposto loro di impastarla proprio come Beatriz Millar fa nella sua video performance. I bambini hanno creato il loro proprio mondo, una sfera con le caratteristiche preferite: crepe, scanalature, promontori, buchi. Successivamente e’ iniziato lo scambio: con la mano destra, ogni partecipante ha fatto dono della propria creazione al compagno, con la mano sinistra ha ricevuto il regalo del compagno. I mondi hanno continuato a girare in cerchio fino a che ognuno non si e’ rimpossessato del proprio mondo. Ognuno, durante il percorso, ha esplorato con cura il mondo degli altri, soffermandosi sulle diversità, sulle specificità e unicità. Infine, ai bimbi e’ stato chiesto di posizionare il proprio mondo sulla corda; e’ stato spiegato loro che la corda rappresentava la classe e che ogni bimbo aveva la possibilita’ di posizionare il proprio mondo mettendosi in relazione con quella corda: dove si trovava lui rispetto agli altri e in relazione al gruppo?
Ivan Fassio