Dal 12.10. 2023 al 25.02. 2024 l’Opera di Anna Maria Maiolino ‘Por um fio’ (By a Thread) from the series ‘Fotopoemação (Photopoemaction)’, Inkjet print, printed, 1976/2017, Videoinsight® Collection, Galleria Raffaella Cortese partecipa alla Mostra Collettiva << À partir d'elle. Des artistes et leur mère >> presso il Museo Le Bal in Paris
Commissaires : Julie Héraut avec Diane Dufour
Avec l’aimable participation de la Maison Charles Heidsieck
Gallerie degli Uffizi, Firenze | 19 settembre – 10 dicembre 2023
“Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini”
L’Opera di William Kentridge “The Ecstasy of Saint Teresa”, 2014, Videoinsight® Collection, Lia Rumma Gallery partecipa alla Mostra. È stata collocata accanto al “Compianto su Cristo morto” (1470 ca.) di Bertoldo di Giovanni (Firenze, Museo del Bargello) e al disegno in più fogli dal titolo “Pasolini, 2 novembre 1975” (2015) dello stesso Kentridge (Collezione privata). Nella stessa sala compaiono disegni di Leonardo Da Vinci, Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti, Albrecht Dürer.
Credit:
Gallerie degli Uffizi / Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut / Bärbel Reinhard
“Hater”, a cura di Rebecca Russo, Fondazione Videoinsight®.
La Fondazione Videoinsight® presenta “HATER”, a cura di Rebecca Russo, una mostra collettiva nella quale è stato nominata la vincitrice dell’11a edizione del Premio Videoinsight®.
Di Alessandra Bruni
Selena Leardini, “Casa dolce casa”, acrilico su tela, 80 x 90 cm, 2022, Videoinsight® Collection
Savina Capecci, “Socials Tedium”, acrilico, olio e pastello su tela, 120 x 100 cm, 2023
Marta Scavone, “Ultimo eccesso alle 21.40”, fotografia digitale, 50 cm x 70 cm, 2023
Raffaella baldassarre, “Il pipistrello si crocifigge da solo. Come le gramaglie”, 2021, 50 cm x 125 cm
(filo di ferro, velo di seta cucito a mano su intelaiatura di filo di ferro)
La Fondazione Videoinsight® lancia un’ Open Call intitolata “HATER”
L’Open Call, con successiva Mostra, è finalizzata alla Prevenzione, alla Cura della violenza verbale, dell’aggressività, dell’odio, dell’arroganza, della prevaricazione, dell’invidia, della distruttività relazionale.
Di Camilla Del Pero
Sebastiano Sofia, “The mermaid”, oil on canvas, 2022, 150 cm x 180 cm, Videoinsight® Collection, Boccanera Gallery
Il Complesso Monumentale del Carcere Borbonico di Avellino è un luogo unico, suggestivo ed evocativo per la sua storia, un monumento che incarna una determinata idea, epoca ed ideologia. Fu costruito nel 1826 dall’architetto Giuliano De Fazio, che si ispirò al pensiero del filosofo Inglese Jeremy Bentham l’ideatore e il promotore di un nuovo tipo di prigione, definita “Panopticon”. Merita una visita per la sua particolare cinta muraria di ispirazione illuminista in un caratteristico emiciclo.
La Mostra “Sovra Esposti / Over Exposed“ ha preso spunto, nel titolo e nei contenuti, dall’onnivisione” possibile nel Carcere Borbonico, la cui struttura “panottica” permette l’osservazione immediata di tutto il visibile al suo interno.
Le persone internate nel Carcere panottico, a causa della sovraesposizione e della totale mancanza di privacy, sviluppavano malattie mentali, come schizofrenia o dissociazione mentale.
Nella società contemporanea, siamo pesantemente e costantemente “Sovra Esposti”: al rumore, agli smartphone, ai media, all’inquinamento, allo stress, alle videocamere, alla videosorveglianza, agli algoritmi, ai raggi infrarossi, alle televisioni, a internet, all’intelligenza artificiale.
La quantità eccessiva di esposizione alle immagini, la velocità con la quale esse stimolano la mente e il corpo, l’impossibilità di selezionare, in piena libertà, la qualità delle immagini assorbite, provoca superficialità, noia, assuefazione, omologazione.
Jean Luc Godard nel film “La cinese” affermava: “Il faut confronter les idées vagues avec les images claires” (“Bisogna confrontare le idee confuse con le immagini precise”). Oggi viviamo in una totale confusione dei linguaggi, dove il flusso delle immagini sembra giustificare ogni cosa.
Non esiste un contesto migliore di questo ex locus horribilis, per cercare di mettere a fuoco uno sguardo diverso sul contemporaneo e presente.
L’Arte può aiutarci a reagire e a sopravvivere perché provoca la presa di coscienza, l’insight; risveglia l’occhio interiore, l’“Inward Eye” teorizzato dal poeta romantico William Wordsworth.
Walter Benjamin sosteneva che “Nelle rovine del passato si risolvono gli enigmi del presente”. Le Opere d’Arte scelte per la Mostra “Sovra Esposti / Over Exposed“
indicano possibili vie di fuga dalle prigioni contemporanee, non più fisiche, ma mentali, interiorizzate; suggeriscono percorsi di cura, interrogano e risvegliano le coscienze.
Si ringrazia la Provincia di Avellino, il Museo Irpino, la Fondazione Videoinsight®.