Quid Magazine
Mostra d’Arte Contemporanea “Love Bombing. Gaslighting” prodotta dalla Fondazione Videoinsight®
La mostra “Love Bombing. Gaslighting” è finalizzata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema del Narcisismo Patologico, alla Prevenzione dell’Abuso Narcisistico, al Sostegno delle Vittime del Narcisismo Patologico.
Sublime. La magia di un incontro tra Arte e Scienza.
A cura di Marina Cara
Quando la Scienza produce Arte inconsapevolmente, nasce una magica alchimia. Una di quelle unioni dove Anima e Corpo s’intrecciano in una danza fautrice di bellezza, fucina di salute e benessere per quell’umanità dolente vissuta con riluttanza e distacco dagli impietosi sguardi. La Bellezza va cercata, snidata, assaporata, poiché, il Sublime, come dice Rebecca Russo, ‘è insito in noi’. Nasce dal connubio tra Arte e Scienza il parto eccelso, l’idea fantastica di un progetto d’avanguardia, unico al mondo, nel suo genere.
Rebecca Russo, Presidente della Fondazione Videoinsight®, sapiente filantropa, ancora una volta si rivela pioniera, divenendo il collante intenso di questo intreccio fra Arte e Scienza Medica.
Sublime è l’intento, Sublime è il titolo, Sublime è il contenuto di questa raffinata Mostra di Fotografie d’epoca che l’Istituto Ortopedico Rizzoli, eccellenza medica Italiana, offre al pubblico nell’Ala Monumentale, nel Chiostro Ottagonale affrescato dai Carracci e nella Sala Viseur.
Un evento unico e originale, intessuto di corpi umani, corsetti ortopedici dalle forme sinuose ed eleganti, candide stoffe, gessi e fiocchi che oggi farebbero gola agli stilisti più eccentrici.
Il perfetto equilibrio tra Scienza e Arte nella rappresentazione delle figure incanta e disorienta misteriosamente lo spettatore. La realtà diventa sogno, creando un impatto surrealista, un effetto paradossale ed emblematico.
La sublime armonia delle forme in un’ovattata atmosfera di altri tempi conduce il visitatore su vie inesplorate e fascinose.
Rebecca e la Fondazione Videoinsight® hanno sortito un bellissimo effetto, i soggetti e gli oggetti ritratti travalicano il loro stesso significato per divenire opere d’arte senza tempo.
Si ringraziano il Direttore Generale dell’Istituto Rizzoli Dr. Mario Cavalli e la Direttrice Scientifica Prof. MariaPaola Landini per aver consentito la valorizzazione e il disvelamento di un tale patrimonio inestimabile.
L’inaugurazione è in programma giovedì 17 maggio alle ore 18, la mostra resterà aperta fino al 30 luglio con orario 9-19 dal lunedì al venerdì.
Artissima 2016 | Sublimazione Subliminale. Maria José Arjona al Centro Videoinsight®.
La Fondazione Videoinsight® wwww.fasv.it, nell’ambito di Artissima 2016, con Opening in data 4 Novembre 2016, presenta cinque video e una serie di fotografie tratte dalla produzione performativa dell’artista Colombiana Maria José Arjona.
Al di sotto della soglia di apprendimento e consapevolezza, si ordinano meccanismi ancora ignoti, elementari tasselli di circuiti inesplorati, strumenti per conoscenze di là da venire: labirintici ai nostri sensi e alla ragione, materie di studio per finora impensate scienze future, temi per indefinite e infinite forme dell’arte.
Terre promesse e, allo stesso tempo, galassie: qui, echeggia la risonanza multidimensionale di ogni evento. La zona umana è più di una costellazione complessa, per altra concezione e concessione. Se, ad un primo stadio del ritorno, decidiamo di ripopolarla e frequentarla con autenticità, ritroviamo l’illuminazione aurorale, in nudo codice.
Il concetto di subliminale, se assunto come categoria informante, può veicolarci in questo passaggio fondamentale della nostra ricerca. E non soltanto: la persuasione che tale modello implica, opaca per natura e definizione, sarà il fulcro su cui muovere le leve della percezione, per interrogare le corde della nostra acquisizione di dati nell’universo sensibile. È questo il tentativo, la tentazione, di Maria José Arjona: presentare distintamente l’intuizione che si fa sostanza, mostrare l’atto in quanto argomento. L’azione diventa metonimica a ritroso: una parte per il tutto e, allo stesso tempo, tutt’uno nella parte.
Nell’occasione di Artissima 2016, la collezionista e mecenate Rebecca Russo dedica a Maria José Arjona una Solo Exhibition presso il Centro Videoinsight®, in collaborazione con Prometeo Gallery (Lucca, Milano).
La mostra di fotografie e video d’artista e’ a cura della Fondazione Videoinsight®.
Artista nata a Bogotà nel 1973, attiva a New York, la performer Colombiana si misura con la propria presenza: in luogo, movimento, relazione e confronto. Letta secondo il Metodo Videoinsight®, la sua pratica estetica traduce in un simbolismo pregnante sia il gesto che il movimento, formulando una particolare esplicitazione della cifra linguistica, una sequenza documentaria, tanto frammentaria quanto libera e svincolante, della nostra attività di comunicazione. Si tratta di un processo di analisi, individuazione e restituzione – totalizzante e interdisciplinare nell’utilizzo degli elementi temporali spaziali immaginari – attraverso il quale l’autrice sonda il risolto e l’inespresso, il detto e il sommerso, lasciando aperte le porte dell’interpretazione, focalizzando e spostando costantemente i punti di vista dal dentro al fuori, dal soggetto all’oggetto.
Maria Jose’Arjona ‘Right at the center, there is silence’ 2012 Courtesy Videoinsight® Collection
Right at the Center, There is Silence, performance dal ciclo Active Voice, rappresenta una situazione immortalata, l’immortale sospiro di un tratto di pausa. Il pericolo è ovunque, su ogni lato, ai confini dell’equilibrio centrale.
Assistendo alla visione di Agent / Encoding / Flow (2014), ci pare di essere di fronte alla concretizzazione di un’ispirazione poetica. L’interazione è quadruplice: privata, coordinata tra agenti, ritmico-musicale e di supporto. Il medium è contaminato dalla visualizzazione di una sorta di sistema binario, riportato alla luce a posteriori, e dall’apparizione di parole-chiave, slogan privati d’effetto, decontestualizzati. La danza ripropone passi di radice atavica, accostati al nuovo ed al plausibile della contemporaneità. Le frazioni sono dilatate, l’opera sembra sancire nella registrazione l’interminabile esito della propria stessa prassi: pretesto verbalizzato.
Maria Jose’Arjona ‘Espiritu’ (2014) Courtesy Videoinsight® Collection
Espiritu (2014) vuole essere più di un incontro: un soffio, un sussurro, un affetto del cuore in un cerchio di spettatori, di visite, di sguardi. Il contatto è effettivo già dalla distanza, eterno ed infinitesimale a partire dall’attimo del principio, dal primo rapporto emozionale.
Maria Jose’Arjona ‘All the others in me’ (2014) Courtesy the Artist
Con All the Others in Me (2012), l’abbigliamento di Maria José Arjona si fa interiorità, tessuto di rimando, dichiarazione intima. Ecco che l’investitura rituale si attua dal profondo, in negativo, dove la coscienza dell’alterità viene assunta, riscoperta gradualmente poiché connaturata. Anche il volto si “ritrae”, pian piano. I momenti di abbandono dell’abito sono talvolta tralasciati, quali tracce del discorso personale, poi sociale, infine collettivo: memoria di un oblio.
Maria Jose’Arjona ‘Birdcage’ (2015) Courtesy the Artist
Birdcage (2015) non è l’istante congelato che salta agli occhi ad iniziale impatto, bensì il senso disciolto, liberato dopo la composizione. Soluzione, ideata e riprodotta dall’interno della gabbia, per un’evasione originaria in cruda luce: assoluta perché affrancata dalla dicotomia di verità e illusione.
Educazione nell’Accezione di Intuizione, Cura, Nutrimento
Il Progetto Videoinsight® School, a cura di Tita Giunta e Lucia Centurelli con la supervisione di Rebecca Russo, Presidente della Fondazione Arte e Scienza Videoinsight®, ha portato per la prima volta la videoarte contemporanea nella Scuola Primaria: video art e performance sono stati le basi per un innovativo percorso educativo e didattico. Videoinsight® Magazine presenta oggi la prima esperienza, strettamente legata al video “Lux Mater” di Beatriz Millar.
Spesso l’apprendimento compare all’improvviso, accompagnato, nel soggetto, dalla piacevole, a volte estatica, sensazione di avere finalmente raggiunto una comprensione autentica. Un’acquisizione di questo genere può essere assunta interiormente come una vera e propria modalità e contribuire, di conseguenza, a trasferire la nostra coscienza sempre verso situazioni nuove. Un tale felice processo fonda, così, una sorta di intuizione globale: struttura fondante, alla base della nostra evoluzione.
Le tracce della memoria, infatti, non sono elementi isolati, ma agglomerati organizzati. Costituiscono figure intere in continua fabbricazione, in perenne ampliamento: cantieri. La comprensione del cambiamento e della novità non consiste nell’aggiungere segni al nostro bagaglio conoscitivo, ma nel trasformare una forma in un’altra. Ecco l’originaria mutazione proficua, che può scaturire da un’esperienza o verificarsi a seguito di una riflessione col passare del tempo. Nel caso della fruizione artistica, ambito privilegiato del Metodo Videoinsight® di Rebecca Russo, queste due ultime casistiche combaciano.
La radice etimologica del concetto di educazione raccoglie e amalgama sensibilmente le versioni latine di e-ducere (il cui significato è “far uscire”, “dare alla luce”, “condurre all’esterno”) e di edere (nutrirsi). Paradigma dell’educazione è la cura intesa come aiuto, guida, orientamento, progettazione, sostegno.
Non a caso, il primo video di riferimento per Il Progetto Videoinsight® School, condotto da Tita Giunta e Lucia Centurelli, entrambe Curatrici Videoinsight®, è stato “Lux Mater” di Beatriz Millar. In questo video, documentazione di una performance, l’artista impasta farina e ingredienti, inforna e sforna delle focacce. Riflettendo sul gesto creativo e sulla ritualità, Beatriz Millar ritrova nella preparazione del pane, e nell’offerta in dono dell’alimento, il potere femminile della creazione. Si interroga, attraverso questo semplice e atavico gesto, sui ruoli mutati, persi o acquisiti, nelle società contemporanee.
Il Progetto Videoinsight® School ha previsto la proposta dell’esperienza Videoinsight® agli allievi delle classi elementari definita sulla base dei bisogni psicologici ed educativi individuali e di classe. Dopo un’attenta valutazione delle esigenze specifiche di ogni gruppo, realizzata attraverso l’incontro preliminare con i docenti di riferimento, ai giovani studenti è stata proposta la visione di immagini di Arte Contemporanea ad Alto Impatto Videoinsight®. Le narrazioni spontanee e le interpretazioni individuali e collettive scaturite da un primo approccio all’arte contemporanea sono state valutate dalle esperte Videoinsight® e, in seguito, rielaborate concettualmente e creativamente dai bambini attraverso l’espressione corporea svolta mediante la teatroterapia.
Nel caso del lavoro sul video di Beatriz Millar – prima delle tre esperienze del Videoinsight® School Project – per il setting di confronto creativo predisposto da Tita Giunta, i bambini sono stati accolti in uno spazio, davanti ad un cerchio di piatti – ognuno contenente un panetto di creta. Al centro, una corda creava una forma circolare, con tre grossi nodi. La creta è simbolo di creazione, madre terra. Prima di essere utilizzata, e’ stata suddivisa in tanti piccoli pezzi. Con cura e dedizione, gli studenti l’hanno amalgamata con le mani ben oliate. E’ stato loro proposto loro di impastarla proprio come Beatriz Millar fa nella sua video performance. I bambini hanno creato il loro proprio mondo, una sfera con le caratteristiche preferite: crepe, scanalature, promontori, buchi. Successivamente e’ iniziato lo scambio: con la mano destra, ogni partecipante ha fatto dono della propria creazione al compagno, con la mano sinistra ha ricevuto il regalo del compagno. I mondi hanno continuato a girare in cerchio fino a che ognuno non si e’ rimpossessato del proprio mondo. Ognuno, durante il percorso, ha esplorato con cura il mondo degli altri, soffermandosi sulle diversità, sulle specificità e unicità. Infine, ai bimbi e’ stato chiesto di posizionare il proprio mondo sulla corda; e’ stato spiegato loro che la corda rappresentava la classe e che ogni bimbo aveva la possibilita’ di posizionare il proprio mondo mettendosi in relazione con quella corda: dove si trovava lui rispetto agli altri e in relazione al gruppo?
Il Metodo Videoinsight®: Cultura della Visione e Processi di Apprendimento
L’arte e la creatività, attraverso una innovativa cultura della visione e dell’elaborazione attiva sostenuta e sviluppata dal Metodo Videoinsight® di Rebecca Russo, offrono un significativo sostegno teoretico e una potente sponda metodologica alla pedagogia ed alla scienza dell’educazione, poiché la dimensione emotiva ed affettiva è alla radice di ogni processo di formazione e di apprendimento.
Lo spazio estetico è caratterizzato da un rapporto inevitabile, fondato da un lato sui sensi, dall’altro sul riconoscimento della rilevanza della componente logica o emozionale della relazione con ogni alterità. A giocare un ruolo preponderante nel nostro avvicinamento ad una pratica estetica saranno sia la modalità di conoscenza percettiva, sia l’approccio intellettuale e culturale: la conoscenza razionale. La prima rimanda a una concezione fisica, più empirica ed ermeneutica. La seconda è logica.
La definizione dell’Estetica vive sempre all’interno di questa affascinante ambivalenza: la dimensione della conoscenza è riferita ai sensi e, al tempo stesso, alla possibilità di operare selezioni e formulare giudizi sugli accadimenti in base alla reazione emotiva successiva alla percezione. Questa definizione, formulata cercando di recuperare le più autentiche ed originarie caratteristiche storiche ed etimologiche del termine, ci aiuta a chiarire come sia non soltanto necessario adottare uno spontaneo criterio intuitivo, consistente nell’attendere una specie di improbabile folgorazione di fronte all’apparire di qualcosa – la dimensione dell’altro-da-sé -. Si tratta, piuttosto, di entrare attivamente, a nostra volta, nella costruzione delle rappresentazioni e degli orizzonti di senso, partecipando con consapevolezza al continuo consolidarsi, distruggersi e ridefinirsi di tutti i paradigmi – compreso quello riferito alla categoria del bello – attraverso i quali la sensibilità diviene scambio, commento, discorso e, finalmente, cultura.
Da questo punto di vista, l’arte – attraverso l’apporto del Metodo Videoinsight® di Rebecca Russo – offre un significativo sostegno teoretico e una potente sponda metodologica alla pedagogia ed alla creatività, poiché la dimensione emotiva ed affettiva dei processi di formazione e di apprendimento è inevitabilmente rilevante: la cifra esperienziale a dimensione estetica è sempre quella di costruire e, insieme, costruirsi.
Innovazione Linguistica, Divulgazione Scientifica e Libera Fruizione del Metodo Videoinsight®
La fede di Rebecca Russo nell’Arte come innovazione cognitiva, sociale e relazionale e la flessibilità del Metodo Videoinsight®, di sua ideazione, all’interno delle dinamiche della comunicazione contemporanea, hanno sospinto la Fondazione verso l’elaborazione di nuovi sistemi di divulgazione, legati, di volta in volta, all’Educazione, alla Terapia, alla Prevenzione, all’esplorazione dei legami tra Estetica e Scienza, Sport, Formazione professionale continua.
La nuova Applicazione Videoinsight® per Iphone e Ipad risponde non soltanto alla necessità di far fronte ad esigenze individuali di sperimentazione e di soluzione terapeutica e preventiva. Si tratta, in realtà, della strutturazione di una vera e propria rete in cui possono confluire interessi puramente estetici, ricerca permanente di significazione, progressiva attività di indagine sulle complesse e profonde – talvolta scordate – affinità tra arte e vita. Per una graduale e crescente rifondazione di una scienza del sapere, che sappia riformulare linguisticamente la sorgente comune delle diverse discipline, è inevitabile, inoltre, che entrino in gioco tutti gli strumenti, i supporti e i linguaggi della tecnologia contemporanea.
I fruitori del finora inedito processo di condivisione di video art in funzione terapeutica e preventiva potranno scegliere tra varie sezioni dedicate al benessere psico-fisico (Videoinsight® Art for Care Hospital), alla cura e al sollievo a fronte di emergenze (Videoinsight® Art for Care Emergency) all’apprendimento (Videoinsight® Art for Care School), all’apporto per sport e competitività ( Videoinsight® Art for Care Sport) e per il miglioramento delle prestazioni nell’ambito dell’attività fisica e dell’allenamento (Videoinsight® Art for Care Training). L’utente avrà la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di sotto-categorie il video più adeguato alle proprie esigenze.
Il Metodo Videoinsight® è verificato e testato in ambito clinico, psicologico e medico per integrare cultura e salute in modo olistico e interdisciplinare. La sua efficacia è stata dimostrata attraverso studi medici oggettivi e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. I video, scelti con competenza, responsabilità ed etica professionale sulla base dei bisogni psicologici dello spettatore, sono il risultato di molteplici anni di selezione sulla base di una nuova competenza specifica, il Metodo Videoinsight®, convalidata da una innovativa pratica intrapresa nei campi della Psicoterapia, della Medicina e dell’Arte contemporanea.
La App Videoinsight® per i dispositivi mobili è una tappa importante per la diffusione del metodo. Permette di donare aiuto, consapevolezza e conoscenza, rendendo gli utenti indipendenti. È un complemento ideale per tutti gli altri programmi Videoinsight®.
Videoinsight® Magazine approfondirà, a partire da oggi, una serie di video inseriti nell’innovativo mondo della App, tentando di consigliare i fruitori sulle scelte da operare nell’ambito delle proprie necessità.
Nella sezione Training, l’utente si potrà, ad esempio, imbattere in un’opera coinvolgente dell’artista Said Atabekov. Battle for the square (2009) è un video in cui viene rappresentato il Kokpar, una sorta di battaglia equestre kazaka di matrice atavica. Due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di un montone, affrontando una lotta scandita da energie centripete. Scontrandosi in modo libero e caotico, i partecipanti rivivono la ritualità fine a se stessa di una tradizione dalle forti valenze mistiche. Dal punto di vista artistico, l’opera può mostrare, a livello simbolico, determinati aspetti di disagio della civiltà contemporanea. Da un’angolazione spirituale, il trofeo morto potrebbe rappresentare l’abbandono di una concezione egocentrica e l’ascensione verso una graduale presa di coscienza della complessità dell’esistenza. Rebecca Russo ha scelto di far rientrare quest’opera all’interno del sistema Videoinsight® per le sue forti valenze positive in ambito psicoterapeutico e, da oggi, nella App. per la sezione Training. La confusione generata dai guerrieri mette in scena efficacemente una situazione di coazione a ripetere. Questo processo inconscio spinge l’individuo a scegliere situazioni penose o insoddisfacenti, senza rendersi conto di averle attivamente determinate. Ripetizioni di analoghe esperienze passate, queste decisioni possiedono un carattere di circolarità ossessiva. Il lavoro di Atabekov può risvegliare, a questo modo, un desiderio di evasione da una serie di azioni votate inevitabilmente al fallimento. Ideale, quindi, per mettere a fuoco le reali capacità e potenzialità fisiche di un individuo, gli obiettivi ideali, esistenziali e professionali.
Sempre nella sezione Training, le parole e la musica di Black di Bonnie Prince Billy accompagnano il video Let love be eternal, while it lasts (2006) e, nell’avversione al colore nero che propongono, suonano a contrappunto del candore di un paesaggio innevato. Il video-artist Michael Fliri sale faticosamente il fianco di una montagna, utilizzando dei trampoli regolabili in base al livello della neve. Si inerpicherà alle pendici di una vetta che non potrà scalare, perché i supporti avranno ormai raggiunto l’estensione massima. L’amore è il manto bianco da tutelare: il protagonista cerca in tutti i modi di esplorarlo senza calpestarlo, fino a quando la sua durata non sarà annullata in distanza percorsa. Per colmare il tempo con lo spazio, in una natura sublimata, nell’ambientazione di un paesaggio romantico, l’eroe rincorre un traguardo inattuale: la conoscenza come materia e forma, mezzo e fine di se stessa. Il video, rappresentazione autentica del fermo proponimento del raggiungimento di una meta, può sollevare lo spettatore da paure, incanalare emotività, energie e affetti nell’accettazione di un impegno e di un proposito per la propria attività e, di conseguenza, per la propria esistenza.
Videoinsight® Magazine 2016|3 | Georges H. Rabbath ‘The Better World’
Georges H. Rabbath. ‘The Better World’
Il Tempo dell’Immagine: Precisa Collocazione del Desiderio
Videoinsight® Garden, 11 aprile 2016
La creazione dell’immagine che esprime movimento è quella modalità che la rappresentazione convenzionale adotta da sempre. Fondata sul principio di contiguità tra personaggio e ambiente e sulla funzione dell’istanza narrativa, la sua natura subordina tutta la costruzione alle concatenazioni di causa ed effetto. Il montaggio, inevitabile, sarà nascosto, invisibile, funzionale alla storia. Le azioni e i gesti compiuti dai personaggi si svolgeranno in maniera coerente e in concordanza con l’insieme generale che garantisce un senso e una comprensibilità totale. Ciò non accade soltanto per il cinema: potremmo riscontrare le stesse peculiarità nelle creazioni tradizionali: pittoriche e scultoree, fotografiche e teatrali.
L’immagine che, invece, sa sprigionare il tempo, può emancipare la visione da qualsiasi intreccio. Mentre nel primo caso tutto era in funzione del pretesto narrativo, adesso ogni momento emana un’intuizione nuova, aprendosi agli ambienti vuoti, agli spazi illimitati ed espansi, alle lunghe attese, ai non-luoghi, ad una sospensione paesaggistica, esistenziale o biologica. La fluidità diventa protagonista, cede la compostezza delle polarità di significanti: i personaggi si disperdono nell’ambiente, ponendosi in opposizione ad esso, dimostrando una loro perpetua estraneità.
La potenza creativa si slaccia dal potere della linearità: la narrazione offre altre soluzioni utopiche. Qui nasce il mondo migliore, la percezione liberatoria di una via d’uscita: non soltanto età dell’oro, ma netta declinazione e tagliente formulazione del futuro, premonizione che si auto-avvera.
Catturare, allo stesso tempo, il soggetto e il suo travaglio: gli accenni di tutto il tempo passato e il mistero della nascita, l’enigma del divenire. È questo il compito del ritrattista, la battaglia dell’artista. La pratica estetica, continuamente, fa immagine, delinea effigi e colori, solca confini di universi: nella scrittura, nella musica, nell’arte figurativa, nel corpo dell’attore o di un agente performativo. Questa creazione non ha nulla a che fare con fantasia o ricordi verbalizzabili in maniera univoca e definitiva, con determinazioni necessariamente sensibili. Al contrario, la figura può essere intesa e percepita nella nudità di un concetto, nel sentore di una predizione, nella purezza di un contenuto, nel funzionamento di una formula: è la suggestione che rimane impressa nelle profondità encefaliche, che solca il nostro inconscio. La fotografia, in quanto trascrizione della luce, ci dà sempre a priori un’ illusione di verità, richiedendoci una sospensione dell’incredulità. Sebbene non possa essere definita in termini di verosimiglianza, poiché ogni scatto presuppone una scelta di inquadrature e sottintende un punto di vista, essa richiede un assenso preventivo. I dipinti e la video art, nel corso dell’ultimo secolo, ne hanno succhiato l’illuminazione, assimilato la capacità espressiva.
Lunedì 11 aprile 2016, all’interno del Videoinsight® Garden di Rebecca Russo, Georges H. Rabbath si aggirava munito del suo obiettivo fotografico. Tutti avremmo pensato ad una classica sessione di shooting, impreziosita dal talento dell’autore, sempre attento ai rapporti di estemporaneità tra individualità e circostanze ambientali, storiche, relazionali. I partecipanti avrebbero dovuto passeggiare attraverso l’affascinante giardino, pensando alla loro particolare e unica idea di mondo migliore in armonia con le istanze e le strutture portanti del Metodo Videoinsight® di Rebecca Russo, trovare un equilibrio vitale in un punto preciso tra alberi e arbusti e, infine, lasciarsi immortalare dallo sguardo attento dell’artista. Georges stesso ha, invece, amplificato la propria esperienza: ha “migliorato” il proprio rapporto con l’altro, con il soggetto del proprio desiderio, compenetrando formalmente e concettualmente la tematica contenutistica dell’esperimento. I suoi lavori hanno lavorato su un tempo privato dallo spazio e arricchito dallo spostamento: il luogo è divenuto scenografia, parte integrante dell’immersione in un cosmo di energie compiute. La fissità dello scatto si è prolungata in una sequenza di tablaux vivants di alcuni secondi: Georges ha girato dei brevi video, film che diventeranno, forse, serie di fermi-immagine, stampe. Il risultato, per ora, è la condivisione di brevi cortometraggi senza trama: l’ordito che li lega è il desiderio biunivoco di una possibilità altra, la perfezione di un dialogo fatto di silenzio, respiro ed esistenza pura.
Videoinsight® Magazine 2016|2
Premio Residenza d’Artista Videoinsight® 2016| Eduardo Duaia
La Fondazione Videoinsight® creata da Rebecca Russo, collezionista, filantropa e mecenate, promuove e supporta l’Arte Contemporanea. Dal 2016 ha attivato il Programma ‘Residenze d’Artista’. Gli Artisti, rigorosamente selezionati, sono invitati a creare opere ispirate al Concept Videoinsight®. Lo scambio, la sperimentazione estetica nel diverso ambiente culturale, l’incontro con altri Artisti e operatori del settore, l’inevitabile e innovativa spinta ispiratrice rappresentano fertili opportunità di creazione e di crescita per l’Artista prescelto e per la stessa Fondazione.
La Fondazione Videoinsight® ha focalizzato la sua attenzione sull’America Latina: Messico, Guatemala, Brasile, Venezuela, Panama, Colombia, Argentina, Perù, Cile, Cuba. La Fondazione ha supportato Artisti emergenti e affermati, tra questi Ivan Argote, Regina José Galindo, Jhafis Quintero, Maria José Arjona, Naufus Ramírez-Figueroa, Alejandro Valenzuela.
A Eduardo Duaia, Artista Brasiliano residente a Rio de Janeiro – fotografo, pittore e perfomer – è stato attribuito il PREMIO RESIDENZA D’ARTISTA VIDEOINSIGHT® 2016 .
L’Artista svolgera’ la Residenza nel Maggio 2016.
La Fondazione gli dedicherà una mostra personale intitolata ‘Renascence’.
La pratica estetica di Eduardo Duaia prende le mosse da una sentita riflessione sull’idea di rinascita. Le immagini immortalate dall’Artista, rigorosamente prodotte senza l’ausilio di artifici digitali, si stagliano in uno spazio intermedio, concettualmente equidistante dalla rappresentazione realistica e da un simbolismo di matrice onirica e metafisica. Il loro linguaggio è percettivo: una logica della sensazione che sembra comunicare attraverso un delicato e soffuso dettato plastico. Leggere e aeree, le forme mantengono tuttavia un’aura monumentale, segno della forza vitale che contengono o raccolgono. Ecco, possiamo intravedere in controluce gli edifici del passato, crollati per lasciare spazio alla rinnovata creazione dell’universo.
L’opera ‘Renascence’, introdotta nella Collezione Videoinsight®, presenta paradossalmente un orizzonte in primo piano: un uovo si libra candidamente su una nuvola morbida. Realtà o allestimento scenico, poco importa: si tratta in ogni caso di una vera e propria costruzione di senso predisposta dall’Artista per comunicare una dolce premonizione, tutta da compiersi.
Gli aspetti negativi e quotidianamente spigolosi dell’esistenza trovano espressione tramite un recuperato equilibrio della composizione.
È il caso di ‘Fear’, che indicandoci sensibilmente l’esperienza dell’angoscia di fronte al futuro, esorcizza ogni panico mostrandoci una pagina bianca accartocciata: scultura svincolante, liberatoria proprio perché tautologica. La nostra paura è racchiusa in ciò che non abbiamo scritto o che abbiamo cestinato, proprio a causa della nostra insicurezza nei rapporti con l’Altro.
Eduardo Duaia Fear 2016 Videoinsight® Collection
La bellezza, in quanto verità, è racchiusa in una corolla. Questa ci svela, in maniera cristallina e senza filtri, un frutto: autentico potere della natura.
Così è per ‘Beauty’, mistero floreale e inaspettato miracolo biologico di stampo antropomorfo.
In ‘Resistance’, ciò che resta dell’edificazione del mondo è uno spaccato dell’ideazione e della fabbricazione umane. Travi abbattute sorreggono ancora i nostri sogni, resistono nel nostro immaginario per sostenere la struttura del prossimo slancio, l’intelaiatura di un volo sempre possibile.
In ‘Smoke gets in your eyes’, ‘I belong to you’ e nella serie ‘Body’, è l’autore stesso a divenire attore – performer e soggetto delle proprie creazioni. Assoggettato all’immagine, il fotografo se ne libera facendosi imprigionare.
Che sia inteso come vizio o passione, cattività o libertà d’azione, il corpo è esplorato nei suoi limiti linguistici, affinché l’artista possa definire una disciplina: corretta espressione di sé nell’acquisita dimestichezza con i propri gesti e posture.
Eduardo Duaia Smoke get in your eyes 2016 Videoinsight® Collection
Eduardo Duaia Body I 2016 Videoinsight® Collection
Eduardo Duaia Body II 2016 Videoinsight® Collection
Quale strada ci porta a una tale esplorazione dei nostri sensi?
Si inerpica in salita sul fianco di un ripido promontorio. La scala è stata costruita secoli fa dai giganti che ci hanno preceduto. Noi abbiamo bisogno di tirare una catena per aggrapparci. È pur sempre una scoperta, come in ‘Conquest’: la sincera ammissione e il conseguente affrancamento dalla schiavitù di fronte alle nostre consuetudini.
Eduardo Duaia cammina su questo sentiero, lo ripercorre ritualmente, calpesta ombre, passi antichi di millenni.
Filma le proprie fotografie con una camera fissa per creare brevi video penetranti. Oltre a emancipare continuamente il proprio occhio e se stesso, l’Artista desidera concedere alle immagini la stessa opportunità, affinché trovino la via di fuga che il loro creatore è riuscito a concedersi ed esplorare.
Videoinsight® Magazine.
L’Appuntamento settimanale con il Rivoluzionario Mondo dell’Arte Videoinsight:
Estetica, Cultura, Terapia, Innovazione.
Da oggi, 5 aprile 2016, ogni martedì l’appuntamento è con Videoinsight® Magazine, la pagina di approfondimento dedicata all’universo Videoinsight® in tutte le sue sfumature: dall’analisi teorica ed estetica della Collezione a informazioni riguardanti i nuovi Progetti di innovazione legati al progresso della Ricerca e alle tappe evolutive e integrative, a livello individuale e sociale, del Metodo ideato da Rebecca Russo.
La rubrica settimanale Videoinsight® Magazine nasce come pubblicazione di approfondimento teorico e critico della Fondazione, della Collezione Videoinsight® e del Metodo Videoinsight®. Obiettivo di ogni appuntamento è, di volta in volta, la creazione di uno stimolo di riflessione in ambito estetico scientifico, la divulgazione di un argomento tematico, la scoperta del lavoro di un artista della collezione, l’individuazione degli stretti legami tra gli scopi della Fondazione e l’attualità sociale contemporanea. Nostro compito sarà anche la progressiva, ma definitiva esplicitazione delle caratteristiche del Metodo Videoinsight®. Non mancheranno le interviste a Rebecca Russo, ai collaboratori e alle collaboratrici della Fondazione, ai protagonisti di mostre, eventi, progetti e incontri. Particolare importanza verrà destinata alla segnalazione e alla recensione delle pubblicazioni Videoinsight®, all’ editoria d’arte e alla ricerca scientifica che si occupano del Metodo attraverso libri, saggi, approfondimenti e articoli.
La Videoinsight® Foundation, creata dalla collezionista e psicoterapeuta Rebecca Russo, sta lavorando intensamente per diffondere a livello Internazionale il Metodo Videoinsight®, il Concept Videoinsight® Art for Care e la Videoinsight Collection® come nuove soluzioni terapeutiche per il miglioramento della qualità della vita e per la promozione globale del benessere psicofisico. L’integrazione del metodo a tutti i livelli sociali, senza nessuna distinzione di genere e con l’interesse votato all’intervento in situazioni di vulnerabilita’ (crisi, malattia, disagio) e di emergenza (emigrazione, conflitti, povertà, catastrofi naturali), restano i punti fermi della missione. Attraverso il programma Videoinsight® Art for Care, sensibile declinazione delle pratiche evolutive Videoinsight® già applicata a tutti i campi delle relazioni sociali (didattica, lavoro, sport, salute), il Metodo ha finora raggiunto la scuola primaria e secondaria, gli ospedali (23 Videoinsight® Rooms sono già state attivate in Istituti Sanitari del mondo), le sedi privilegiate per il training, l’allenamento sportivo e la formazione professionale. Le opere selezionate per così tanti interventi di aiuto, terapia, promozione, sensibilizzazione e formazione site-specific rispondono ad una serie di criteri imprescindibili: l’Arte Contemporanea ideale ha forti connotazioni terapeutiche, già sperimentate nell’ambito della Ricerca medica con risultati oggettivi riconosciuti e certificati dalla società scientifica Internazionale. Per questo, le opere della Collezione Videoinsight® rilassano, aumentano il tono dell’umore, attivano risorse sane, curano il disagio, supportano il dolore, riducono le paure, attivano il coraggio di cambiamento e aumentano la fiducia e la forza vitale: donano, di conseguenza, equilibrio e consapevolezza.
La Fondazione Arte Scienza Videoinsight® è attiva, inoltre, negli ambiti della Ricerca psicologica e medica. Nelle intenzioni della fondatrice, la pratica creativa e la fruizione estetica sono elaborate nel recupero radicale del loro valore originario. L’arte, intesa come testimonianza personale oggettivata nell’aderenza al proprio linguaggio espressivo, può prospettare orizzonti di indagine in ambito preventivo, diagnostico, curativo e riabilitativo. In quanto simulazione percettiva e linguistica della vita, l’arte contemporanea percorre un cammino catartico e evolutivo, attraverso dinamiche processuali e trasformative. Allo stesso modo, il Metodo Videoinsight®, in stretta connessione con le specificità dell’Estetica e della Medicina, affonda le proprie radici nelle intuizioni originarie – individuali e collettive – e nelle stesse innovazioni che sorreggono sperimentazioni artistiche e scientifiche.
Il rivoluzionario sistema ideato da Rebecca Russo persegue il raggiungimento di una scienza del sapere, totalizzante e pregnante commistione di esperienza esistenziale, cognizioni biologiche e creazione artistica, che potrà nel prossimo futuro gettare le fondamenta per la sperimentazione di nuovi campi interdisciplinari finora inediti sul panorama delle discipline umanistiche e scientifiche.